Ho già avuto modo di accennare alcune volte a una bellissima vacanza
che abbiamo trascorso tre anni fa in Val Varaita, splendida valle nel cuneese.
Durante questa vacanza abbiamo avuto modo di godere di meravigliose montagne,
impensate opere d'arte, come ad esempio ad Elva, e di questo
splendido bosco che sembra davvero incantato.
Se siete in zona merita senz'altro che gli si dedichi una giornata,
una splendida passeggiata, molto facile, con montagne mozza fiato intorno
e una vegetazione meravigliosa.
Se state ancora pensando a dove andare in vacanza...bè, fateci un pensierino
Il colle di Sampeyre, il colle dell'Agnello,
Elva, Il Monviso, le sorgenti del Po' al Pian del re, Saluzzo,
il castello della Manta, incredibilmente bello, con il suo ciclo di affreschi
rappresentanti l'amor cortese
sono solo una piccola parte delle meraviglie racchiuse il queste valli.
Il bosco dell'Alevé è la cembreta più estesa delleAlpi.
Sceso in Italia dalla Siberia al tempo delle glaciazioni, il cembro è l'unico
pino con gli aghi riuniti in fasci di 5.
Ha pigne rosso brune con pinoli commestibili e vive anche a quote elevate.
Raggiunge i 1.000 anni d'età e può mantenere un bel portamento colonnare , alzandosi
fino a 25 metri oppure piegandosi e torcendosi alla forza del vento sui
rilievi più freddi ed esposti.
Qui in questi luoghi, alle falde del Monviso, ha trovato un luogo perfetto
per crescere e prosperare in questa estesa formazione boschiva:
Pensate che l'Alevé, 825 ettari nei comuni di Pontechianale, Casteldelfino, e Sampeyre,
fra i 1.000 e i 2.400 m. di quota, e il più importante e il più grande bosco
di pini Cembro delle Alpi Italiane
Il bosco dell'Alevé è citato goà in documenti romani e fu protetto nei secoli, quale
naturale prevenzione a frane e slavine, grazie al robusto apparato radicale
dei cembri.
Nel '700 fu parecchio depauperato per ricavarne legname da utilizzare
in costruzioni, opere di fortificazione, trincee o semplicemente legna da ardere
per riscaldare le milizie in guerra.
Ora il bosco ha una foemazione stabile, un buon equilibrio ecologico evolutivo,
un ottimo rinnovo e gode di un o stato fitosanitario buono.
Fra le ragioni di questa prosperità vi sono il declino della pastorizia e la minore
pressione antropica e animale sul territorio.
E' preziosa inoltre la presenza della nocciolaia, uccello che si occupa della diffusione
dei semi, di cui si nutre, nascondendoli quali scorte nelle vecchie ceppaie,
dando luogo a nuovi semenziali.
Ciò garantisce la funzione produttiva del pregiato legname, rosato e profumato,
duraturo, evitato dai tarli, da sempre usato dagli artigiani locali
per sculture, lavori di in taglio e mobili.
La vegetazione del sottobosco comprende mirtilli e rododendri,
ginepri nani e uva ursina, e molte specie tipiche delle Alpi Occidentali.
Ugualmente interessante la fauna, che include tra le altre specie,
la marmotta, il capriolo, il cervo, il cinghiale, il camoscio e l'aquika reale.
Come potete immaginare è un luogo che difficilmente si dimentica...
resta nella memoria anche il silenzio calmo e leggero
che ci circonda, la frescura dell' acqua e dei pendii ombrosi...
a noi ha comunicato la sensazione di sentirci completamente parte della natura
e di essere " come a casa ".
Informazioni che potrebbero esservi utili
Per visitare il luogo si può fare base a Castello ( m.1603 ) e salire il sentiero U8
verso il lago Bagnour ( m. 2017; ore 1,20 );
oppure per il sentiero U9 al rifugio Vallanta ( m.2445; ore 2,45 ), passando ai piedi del bosco;
infine per il sentiero della GTA/U10, attraverso la foresta,
ai laghi Bertin e Lungo, fino al colle di San Chiaffredo ( m.2764; 4 ore )
( informazioni tratte dalla Guida Verde TCI
Cuneo e provincia )
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Ho appreso ora del terribile incidente in Irpinia
in cui tante persone hanno perso la vita...
...non ho più parole!