Nel pomeriggio dell'11 luglio 1926 una donna non più giovane e dal fisico minuto ma dal portamento fiero, dopo una nuotata nel Tigri si ritira per riposare nella sua casa di Bagdad.
Chiede di non essere disturbata fino alle 6 del mattino seguente, ma la sua cameriera, contravvenendo alle disposizioni ricevute, si reca nella sua camera durante la notte, constatando dolorosamente che il sonno di Gertrude Bell, la più famosa viaggiatrice, archeologa, topografa inglese dei primi del '900, non è di quelli dai quali si possa essere risvegliati: sul comodino c'è un flacone di pillole di acido diallibarbiturico.
Due giorni prima del proprio 58esimo compleanno muore così la donna che per prima ha percorso da sola in lungo e in largo i territori allora sconosciuti del Medio Oriente: dal moderno Iraq alla Siria e fino al Mar Rosso, creando una cartografia di luoghi mai realizzata prima; ha meritato l'appellativo di " Lawrence d'Arabia in gonnella ", e quello, attribuitole da re Faysal, di vera irachena, " una beduina ".
Nel corso delle sue esplorazioni la Bell aveva acquisito una tale profonda conoscenza del mondo arabo che durante la Grande Guerra le fu chiesto di mettersi al servizio dell'Impero britannico. Divenne così agente segreto di Sua Maestà, e per la prima volta nella storia dell'esercitò inglese fu attribuito a una donna il grado di maggiore.
Con T.E.Lawrence ( divenuto solo in seguito più celebre di lei grazie a un giornalista americano che ne creò il mito m) condivise la passione e l'impegno a favore della causa araba per il diritto all'autodeterminazione che, se fallì riguardo alla Siria, pretesa dai francesi come proprio protettorato dopo la Prima Guerra Mondiale, ebbe successo per l'Iraq, tanto da far avere alla Bell la definizione di " regina senza corona ".
Leggendo il libro La regina del deserto di Georgina Howell si scoprirà la sua profonda cultura ( sapeva sei lingue tra cui l'arabo declinato in diversi dialetti ) di studiosa indefessa in un'epoca in cui Herbert Spencer dichiarava che le donne sono poco adatte allo studio perchè il sovraccarico del cervello avrebbe danneggiato le loro capacità riproduttive. E poi le sue imprese sportive di scalatrice alpina, per non parlare della sua eccellente qualità diplomatica a dispetto di un carattere volitivo e incline alla sincerità, per quanto declinata nelle forme della rigida educazione di una signorina di buona famiglia inglese.
Gertrude Bell, a dispetto di ciò, non fu però una femminista, anzi si dichiarò addirittura contraria all'estensione del voto alle donne; trovava insopportabile la leggerezza femminile, tanto da esclamare: Perchè giovani inglesi promettenti sposano donne tanto sciocche !" ; ma nello stesso tempo fu la prima occidentale ad entrare in un harem e soprattutto convinse re Faysal a liberare la moglie dalla clausura assoluta trasformandola in un'autentica regina di Bagdad con tanto di corte e di ricevimenti.
Dotata di un incredibile fiuto politico, nutrito dalla approfondita conoscenza del mondo arabo, intuì che la soluzione della causa sionista con l'occupazione della Palestina sarebbe stata un disastro e provò a convincere la diplomazia internazionale che, per quanto appartati e poco comunicativi, i palestinesi non avrebbero accettato supinamente quella decisione che ancora oggi provoca guerre e lutti, ma non fu ascoltata.
La vita di Gertrude Bell fu appassionante, avventurosa, ma anche molto femminile: ebbe due amori infelici - un giovane non considerato all'altezza dalla famiglia e poi un uomo sposato che morì in guerra - che la condannarono a una solitudine che pesò come un macigno sul suo cuore, tanto da farle scrivere poco prima di morire: " La mia esistenza qui è troppo solitaria, non si può rimanere soli per sempre. Almeno, io non sento di poterci riuscire. "
( Simonetta Bartolini, Libero del 28 agosto 2016 )
( Fotografie dal web )