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Il Grande Gatsby, un meraviglioso Redford e il "mio " periodo d'oro

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Oggi Audrey ed io ci presentiamo con il nostro nuovo Fatterellando.
E come potevamo non parlare del Grande Gatsby,
libro e film del momento?
Audrey sul suo blog vi dirà tutto quello che c'è da sapere
sul film interpretato da Di Caprio,
per quanto mi riguarda cercherò di dirvi tutto quello che so 
su questo meraviglioso libro e sul film 
interpretato nel 1974 da Robert Redford.






“Il grande Gatsby” (titolo originale “The Great Gatsby”) è il terzo romanzo dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, 24 settembre 1896 – Hollywood, 21 dicembre 1940). Fu pubblicato per la prima volta il 10 aprile 1925 dall’editore Charles Scribner’Sons-
 Il romanzo è ambientato a New York e a Long Island nel 1922.
 Negli Stati Uniti il periodo dal 1920 al 1933 fu contraddistinto dal cosiddetto Proibizionismo,
 in cui erano vietati il commercio e la produzione di alcolici, alimentandone il contrabbando.







La copertina del romanzo, tratta dal dipinto “Celestial Eyes” (“occhi celestiali”), ad opera di Francis Cugat (24 maggio 1893 – 13 luglio 1981), viene considerata uno dei capolavori dell’arte americana dell’epoca. Fu terminata prima del romanzo, e Fitzgerald se ne innamorò a tal punto, da dichiarare al suo editore di averla “scritta all’interno del romanzo”. Secondo alcuni critici, l’autore vi avrebbe fatto riferimento nella descrizione di un’insegna pubblicitaria vicino all’officina del meccanico Wilson, dopo la morte di Myrtle. Secondo altri, sarebbe lo sguardo di Daisy, con tutto quello che lei ha rappresentato per Gatsby.








La trama

James Gatz è figlio di poveri contadini del North Dakota. Fugge di casa per cercare di cambiare se stesso, e riesce a conquistare la simpatia del ricco Mr Dan Cody, facendosi assumere a bordo del suo yacht. James adotta lo pseudonimo di Jay Gatsby quando viene inviato a Louisville per un addestramento militare. Qui conosce e si innamora di Daisy Fay, una ricca diciottenne, con la quale intreccia una storia d’amore. Gatsby parte per la guerra, ma prima i due amanti si giurano eterna fedeltà






Mentre è in Europa a combattere, Gatsby viene a sapere che Daisy ha sposato Tom Buchanan, un famoso giocatore di football americano di Chicago. Da questo momento, lo scopo della vita di Gatsby è quello di riconquistare la donna che ama, ad ogni costo






Dopo aver vissuto ad Oxford, in Inghilterra, per qualche tempo, ritorna in America e diventa ricco dedicandosi al contrabbando e a traffici illeciti. Infine acquista una villa nel lussuoso villaggio di West Egg, sulla sponda opposta al villaggio di East Egg, in cui hanno la residenza estiva Daisy e Tom.






Nick Carraway, il suo vicino di casa, assiste alla vita sfarzosa di Gatsby, alle feste che si tengono ogni sera, le più eleganti e affollate, a cui il padrone di casa non partecipa quasi mai, e che spesso gli invitati neanche conoscono. Gatsby infatti insegue il suo sogno, “la luce verde”, quella che riflette le luci dell’altra sponda. Durante una di queste feste, Nick osserva Gatsby tendere le braccia verso quella luce.






Pur essendo un conformista ed un puritano, l’esatto opposto di Gatsby, Nick riconosce che egli è in qualche modo speciale. Nick è anche un parente di Daisy, e scopre che, dietro l’apparenza di un matrimonio tranquillo, in realtà ci sono dei problemi. Tom ha infatti un’amante, Myrtle, la moglie di George Wilson, un meccanico che ha un’officina in una zona squallida, lungo la strada che da Long Island porta a New York







Una sera anche Nick riceve l’invito alla villa di Gatsby e lì, grazie alla conoscenza (a seguito di una breve relazione) con l’amica di Daisy, Jordan Baker, conoscerà Gatsby personalmente.







Dopo qualche giorno Nick riceve la visita del vicino, che gli racconta la sua vita ed il suo passato. 
Gatsby dichiara di provenire da una famiglia ricca, ma di essere rimasto solo, 
perché i parenti erano tutti morti. 
Aggiunge poi di essersi trasferito in Inghilterra, e per convincere Nick, 
gli mostra una sua foto di quel periodo.






Poi narra dell’esperienza in guerra, quando era diventato maggiore, conquistando anche una medaglia. Alla fine, Gatsby chiede a Nick un favore: quello di realizzare il suo desiderio ed aiutarlo ad incontrare di nuovo Daisy.







Jordan rivela a Nick la storia che c’era stata tra Gatsby e Daisy. Jordan e Nick riescono a farli incontrare per un tè. Daisy e Tom vengono invitati alla festa successiva di Gatsby, ed egli è ormai sicuro di avere riconquistato la donna che ama.






Ogni pomeriggio Daisy si reca alla villa di Gatsby, ed egli aspetta solo il momento adatto
 in cui lei dichiarerà pubblicamente di aver amato solo lui e di non aver mai amato Tom,
annullando in un istante cinque anni di matrimonio. 
Nick tenta di far ragionare Gatsby, cercando di convincerlo che non si può ripetere il passato. 






Ma Gatsby è sicuro del fatto suo. Finché un giorno, mentre si trovano tutti in un albergo di New York, Tom inizia a provocare Gatsby, e la discussione arriva inevitabilmente a Daisy. Ma quando Gatsby le chiede di dichiarare davanti a tutti di amarlo, lei risponde “Pretendi troppo”.






Mentre ritornano a casa, Daisy, che guida la macchina di Gatsby, investe Myrtle, scappata di casa,dopo che il marito l’aveva rinchiusa sospettando il tradimento. Myrtle muore, Daisy torna da Tom, senza raccontargli l’accaduto.






Wilson, sconvolto, prende la pistola e va da Tom per vendicarsi. Tom invece rivela quello che lui crede, cioè che l’auto che ha investito Myrtle era guidata da Gatsby. Wilson allora si reca alla villa, dove Gatsby sta facendo un bagno in piscina, convinto che Daisy arriverà da un momento all’altro. Wilson lo uccide e poi si spara a sua volta.







Nick e gli inservienti accorrono, ma non c’è più nulla da fare. Nick prova a chiamare Daisy, ma lei e Tom sono partiti senza comunicare la loro destinazione






Due giorni dopo arriva un telegramma dal Minnesota, da parte di un tale Henry C. Gatz,
Il padre di Gatsby, che chiede di aspettare il suo arrivo per le esequie. 
Il giorno del funerale non c'è nessuno, Nick prega il ministro luterano di attendere perché qualcuno arrivi, 
ma non si presenta nessuno, tranne un ubriacone, che Nik aveva
precedentemente incontrato nella bibblioteca di Gatsby
 che si stupisce di come tutti venivano alle sue feste, 
quando Gatsby era in vita, ma adesso, da morto, lo lasciano solo





Nick crede che, insieme a Gatsby, ogni sogno sia morto, e decide di trasferirsi lontano da lì, alla disperata ricerca di un qualcosa che dia senso all’esistenza.






Una riflessione

Il sogno di Gatsby corrisponde in qualche modo al sogno americano, alla voglia di rialzarsi dopo la crisi del 1929. Ma corrisponde in parte anche alla vita tormentata dell’autore, sospeso tra gli eccessi dell’alcool e quelli della moglie Zelda, tra le avventure con le donne, le malattie, i viaggi in Europa, il senso di solitudine imposto dalla storia, e la voglia di esprimersi attraverso la scrittura.






Il senso di solitudine, di incomunicabilità e di indifferenza, che sono il tema dominante del romanzo, si riassumono nell’ultima frase:
 “Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.”






In Italia, “Il Grande Gatsby” è stato tradotto per la prima volta nel 1936 da C. Giardini, con il titolo “Gatsby il magnifico”, e nel 1950 ad opera di Fernanda Pivano con il titolo “Il grande Gatsby "






Un passato che dovrebbe tornare

Il grande Gatsby è uno dei romanzi più conosciuti ed amati del ‘900. Il suo autore, Francis Scott Fitzgerald (vero e proprio esperto della materia narrata), forse non si sarebbe aspettato che il Cinema si interessasse alla sua opera così intensamente: nel 1974 Jack Clayton realizzò quella che fino ad oggi è stata la trasposizione più conosciuta del romanzo.






Apatia borghese e sperpero di soldi e sentimenti sono alla base del romanzo,
e il film riuscì, rimanendo quasi fedele in toto alle pagine di Fitzgerald,
 a rappresentarle sullo schermo secondo uno stile ben preciso.
 Interpretato da ottimi attori, su tutti Robert Redford/Gatsby, Mia Farrow/Daisy
e Karen Black/Myrtle, la pellicola di Clayton si eleva grazie allo script di Francis Ford Coppola,
 al tempo sinonimo di qualità e di sicuro successo.






 Raro film che descrive con puntigliosa minuziosità una delle epoche d’oro americane,
 prima del tracollo e della crisi del ’29, in cui la spensieratezza e lo sfarzo
lasciarono il posto ad anni meno fiduciosi e felici.
 Non si può negare che Il grande Gatsby fosse in linea con i tempi,
 anni in cui la potenza creativa di Hollywood splendeva grazie alla corrente New Holywood,
madre di capolavori assoluti della Settima Arte.






Il personaggio di Gatsby riproduceva con la sua inerzia e la sua vicenda triste e malata
 il modello per il cinema del tempo, che stava cercando di curare le ferite di
un passato prossimo funesto (vedi Vietnam e scandali politici) e maturava
 un pensiero condiviso di denuncia sociale che in seguito il cinema americano faticò a raggiungere.
 Clayton usa una regia invisibile costruita con una tecnica abilmente sontuosa,
dai costumi alla messa in scena classica, e confeziona un dramma che forse oggi risulta un po’ datato
 ma che restituisce le sensazioni che si provano durante la lettura delle pagine di Fitzgerald







Un ragionamento sui veri valori della vita, espressi soprattutto nel finale
 dalla voce over di Nick, sulla potenza dei soldi e sulle conseguenze della vita,
che rendono ancora oggi importante il romanzo di Fitzgerald e il suo messaggio.
All’epoca la critica elevò solo la performance degli attori denigrando la stucchevolezza della messa in scena, ma visto oggi il film è una chiara testimonianza di cosa voleva dire fare cinema negli anni ’70 e di come, invece, il cinema americano abbia perso la voglia di raccontarsi.






In questi giorni è uscita la nuova trasposizione targata Baz Luhrmann che di sicuro ha reso Gatsby più pop e più “contemporaneo”, ma, a mio parere non è riuscita  a restituire i personaggi più “veri di quanto potesse immaginare Fitzgerald”, come fece questa pellicola.







Sempre recentemente è uscito il libro 
Amore folle amore
di Alfonso Signorini, biografia romanzata di 
Scott Fitzgerald e della moglie Zelda:

"Si incontrano ad una festa da ballo: lei è la più corteggiata fanciulla d'Alabama,
lui un giovane ufficiale che diventerà uno dei più importanti scrittori
di tutti i tempi, autori di capolavori come Il Grande Gatsby e Tenera è la notte.
Tra i due nasce un amore totale e tormentato.
Un amore che entra nella leggenda, tanto da rendere la coppia
Zelda e Francis Scott Fitzgerald il simbolo dei " ruggenti anni venti ".
Sono entrambi bellissimi, di successo e legati da un sentimento profondo.
Eppure la loro è una storia sempre in equilibrio sopra la follia.
Tra il Paradiso e l'Inferno
Litigi furiosi, gelosie, ripicche si alternano ad attimi di felicità travolgente, dolcezza, passione.
E' un sentimento che li consuma, li distrugge portando Zelda alla pazzia e 
Scott all'alcolismo.
Eppure i due si cercano, si odiano, si amano per tutta la vita perchè
Fitzgerald, come il suo Gatsby " crede nella luce verde "
e i due continuano
" a remare, barche controcorrente, risospinti senza posa nel passato."
In Amore folle amore, Alfonso Signorini, autore di appassionanti biografie, 
ci restituisce viva e completa una delle più romantiche e struggenti
storie d'amore di tutti i tempi. "
( dal risvolto di copertina )


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Avevo 17 anni quando è uscito questo film  e mi sono innamorata:
Del Grande Gtsby, del Jazz, di Scott Fitzgerald e sì, anche di Robert Redford
che per me resterà per sempre il Grande Gatsby, quello vero.
Avevamo 17 anni e voglia di giocare...
Avevamo 17 anni ed iniziava il "nostro periodo d'oro "
e così per qualche anno abbiamo giocato ad essere lui.
ci vestivamo come loro: abiti color pastello, collane lunghe, cappellini
guanti e sigarette con il bocchino, i ragazzi sempre in gessato o
in completi di lino color panna,
ascoltavamo il jazz che per me è rimasto una passione...
poi sono tornati i Levis e i Ray - Ban ed è cominciata
un' altra storia.

E questa ,in quegli anni, era la mia interpretazione dello stile
Grande Gatsby









" Così finisce un amore così divino "



Per leggere tutto, ma proprio tutto quello che c'è da sapere
sul film interpretato da Di Caprio vi invito a leggere il post di




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La chicca di  Melinda



Come sapete tutti, il Grande Gatsby nasce innanzitutto come romanzo scritto dalla mano brillante
di Scott Fitzgerald.
Pensate di sapere tutto in merito al libro? Se così non è, leggete queste chicche:

-la storia così come riportata nel libro si svolge durante l'estate del 1922 a Long Island, ma il libro era stato originariamente ambientato nel Midwest intorno al 1885 per avere un elemento cattolico di rottura nel romanzo, che dimostrasse l’evoluzione e la ribellione di Gatsby all’educazione tradizionale.

-Fitzgerald non era affatto convinto del titolo del romanzo, tanto è vero che pensò per molto tempo a  Sulla strada per West Egg, Gatsby o Trimalcione nel West Egg.

-le recensioni iniziali furono un vero disastro, così come le vendite, ci vollero più di dieci anni perché il racconto venisse apprezzato dalla nuova generazione diventando un caposaldo della narrativa americana del Novecento.

-il libro fu stampato dall’editore Scribner con la sovraccoperta disegnata dall’artista spagnolo Francis Cugat.



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Il Wallpaper di   Xavier




















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