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Channel: Il tempo ritrovato
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I libri di Sandor Marai, L'Isola

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Se il professor Victor Henrik Askenasi, preveniente da Parigi e 
diretto in Grecia, ha deciso di fermarsi a Dubrovnik ( che negli anni 30
si chiamava ancora Ragusa ) è forse perchè - non diversamente dal Giacomo
Casanova della Recita di Bolzano, nè da tanti altri personaggi di Marai -
è lì che ha un appuntamento con il destino.
Perchè lì, forse, troverà una risposta alla domanda che da sempre lo tormenta -
-quella che lo ha spinto, alcuni mesi prima, a lasciare sua moglie, i suoi studi e 
la sua cattedra di greco antico, e ad andare a vivere con una equivoca
ballerina russa.
Situazione banale, in apparenza, sebbene altamente "sconveniente ",
come amici e colleghi l'hanno giudicata: un maturo signore si innamora di 
una donna giovane e attraente. E invece no, alla turbinosa Elliz, come a tutte
le done che ha incontrato nella sua vita, Askenasi non ha fatto altro che chiedere
quella risposta.
Ma nemmeno lei nella sua solare sensualità, nella sua generosa impudicizia,
ha saputo dargliela: Elliz non era la meta, poteva soltanto 
mostrargli la strada.
A desso, in un pomeriggio di maggio eccezionalmente caldo,
allorchè decide di andare a bussare alla porta della sconosciuta che gli ha
rivolto uno sguardo provocante chiedendo la chiave della sua stanza
a voce appena troppo alta.
Askenasi sente che la risposta è vicina, che è infine arrivato il momento
di oltrepassare quel limite al di là del quale forse c'è l'oscurità
del crimine  e della follia - o forse della verità.



*********************************


Per conoscerlo un po'


Dunque è così "bello " il mondo, pensò dopo essersi guardato intorno con attenzione per qualche minuto, 
in preda ad un'estasi puerile ed incontenibile, che per poco non lo faceva gridare di giubilo.
Così magnifico! Ci sono così tanti colori, e angoli e linee meravigliose...Non ce l'hanno fatta a rovinarlo,
nonostante tutto!...Com'è bello tutto questo! Alla gioia, a quel piacevole formicolio che sentiva in tutto il corpo, a quel senso di calma, appagamento e riconciliazione che non l'aveva mai abbandonato neppure per
un attimo da quando era uscito dalla camera numero quarantadue, si aggiungeva adesso il rapimento, quel parossistico godimento della percezione sensoriale. Girava lentamente la testa: mai sazio dell'inaspettata sorpresa, temeva che, se si fosse ingozzato in una volta sola di tutte le bellezze che lo circondavano, poi non sarebbe riuscito a digerire quella massa densa e infinita di magnifiche sensazioni..
Cominciò ad avere le vertigini, tanto impetuoso e traboccante era quel torrente d'immagini; cercò rifugio nei dettagli, per il momento non osava volgere lo sguardo verso il cielo o lungo la via, e si concentrò cautamente su una grondaia, sul tavolino di un caffè, sul viso di una persona. E come quando dall'oculare sfocato, incolore e deserto del microscopio appare un mondo sconosciuto, brulicante di figure ben distinte di esseri viventi, e la vita organica, fini a quel momento invisibile, celata all'interno della goccia d'acqua, comincia ad , animarsi, come quando si distingue una flora e una fauna là dove non si vedeva niente, o si scorge la vita, una vita inestinguibile, proliferante, che incessantemente si evolve in una vasta ricchezza di forme, là dove non si vedeva che una inerte e arida materia grezza, così Askenasi vedeva ora i minuscoli territori che andava di volta in volta illuminando con lo sguardo. Si sentiva esultante, finalmente riusciva a vedere il mondo nel quale fino ad allora si era limitato a vivere distrattamente e che aveva sempre considerato sporco e logoro; ricordava di averlo già visto così una volta, molto tempo addietro, in una beatitudine paradisiaca, forse nella sua primissima infanzia, quando si metteva seduto nella culla, e guardava la lampada o una mano che s'agitava davanti al suo naso..."






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